Cosa deve fare un avvocato per insegnare?
La cosa bella di lavorare a contatto con il mondo dell’istruzione è che, grazie all’incredibile varietà delle classi di concorso, le possibilità sono davvero infinite, per praticamente tutti i tipi di Laurea per l’ordinamento attuale. Partendo dalla Laurea in Giurisprudenza, ad esempio, cosa deve fare un avvocato per insegnare?
Questa è una domanda che, seppur poco gettonata, ha comunque il suo grande bacino di utenza.
Come molti sapranno, infatti, sono centinaia (e probabilmente migliaia) i Laureati in Giurisprudenza che, per un motivo o per un altro, non desiderano per forza proseguire il loro percorso con la professione di avvocato. Non a caso, infatti, questa Laurea specifica apre tantissime strade nel mondo della scuola e dell’istruzione, proponendo ai candidati il ruolo di docente. Sapere cosa deve fare un avvocato per insegnare, quindi, potrebbe tornare particolarmente utile a molti.
In questo articolo analizziamo dunque tutto quello che bisogna sapere sulla relazione tra avvocati e docenza.
Indice dei contenuti:
- 1 Cosa si può insegnare con la Laurea in Giurisprudenza?
- 2 Come si fa ad insegnare Diritto nelle scuole?
- 3 Che materie può insegnare un avvocato?
- 4 Chi ha la Partita IVA può insegnare?
- 5 Un avvocato può insegnare nelle scuole private?
- 6 Cosa si insegna con la classe di concorso A46?
- 7 Quanti CFU servono per insegnare Diritto?
- 8 Chi può insegnare A46?
- 9 Come accedere alla classe di concorso A46?
- 10 Prevalutazione CFU per le classi di concorso
- 11 Obbligatori i 24 CFU per insegnare (fase transitoria fino al 31 ottobre)
Cosa si può insegnare con la Laurea in Giurisprudenza?
Prima di vedere quali sono i passaggi fondamentali che caratterizzano un percorso di insegnamento per un avvocato, bisogna partire da una premessa. Cosa si può insegnare con la Laurea in Giurisprudenza? A primo impatto, infatti, le credenze popolari associano questa Laurea solo ed esclusivamente al lavoro di Avvocato, ma la classe di concorso di pertinenza apre la strada a diverse materie da insegnare, in base all’Istituto dove si andrà a praticare.
Grazie alla classe di concorso A-46, infatti, gli aspiranti Avvocati possono insegnare le seguenti materie:
- Diritto ed economia;
- Economia Politica;
- Relazioni Internazionali;
- Legislazione turistica e diritto;
- Economia e Marketing delle aziende;
- Legislazione;
- Diritto;
- Pratica commerciale;
- Tecniche Amministrative.
Grazie ad una Laurea in Giurisprudenza, quindi, un avvocato che desidera insegnare può entrare nel corpo docenti delle scuole secondarie di secondo grado (superiori), soprattutto in Licei di Scienze Umane, Istituti Tecnici e Professionali.
Come si fa ad insegnare Diritto nelle scuole?
Il percorso più “classico”, se così si può dire, seguito dai Laureati in Giurisprudenza, è quello di diventare un docente di Diritto nelle scuole superiori. Per insegnare questa materia, quindi, un candidato deve rispondere a determinati pre-requisiti fondamentali, senza i quali non si può minimamente pensare di approcciare questa materia come un docente professionista.
Questi requisiti partono da una base di studio ben approfondita già alle scuole superiori, con un Diploma di Maturità conseguito al Liceo Scientifico oppure all’Istituto tecnico ed economico. Queste sono basi fondamentali, che forniranno il giusto apporto di conoscenze per affrontare il piano di studi della laurea in Giurisprudenza. Quest’ultima, è la Laurea per eccellenza, che spalanca le porte all’insegnamento del Diritto nelle scuole.
Una volta Laureato, il candidato dovrà comunque conseguire i famosi CFU che, al contrario di quanto accade con altre classi di concorso, in questo caso sono ben 96. Questi 96 crediti dovranno appartenere a precisi settori dell’insegnamento, ossia:
- SECS P;
- SECS S;
- IUS.
Che materie può insegnare un avvocato?
Un avvocato professionista che sceglie di avvicinarsi anche alla strada dell’insegnamento, ovviamente, può insegnare diverse materie. Anche in questo caso, comunque, parliamo di un professionista con Laurea in Giurisprudenza, la quale apre le porte alle stesse materie indicate nei paragrafi precedenti.
Solitamente però, un Avvocato insegna perlopiù diritto o legislazione, andando in contro a quella che è la domanda nelle scuole che gli interessano maggiormente.
Chi ha la Partita IVA può insegnare?
Rimanendo in tema di professionisti, potrebbe capitare che anche un Avvocato con una carriera già avviata desideri insegnare. In questo caso, parliamo dunque di un Libero Professionista, che spesso è anche in possesso di regolare Partita Iva che disciplina la propria professione agli occhi dello Stato. Una figura di questo genere, regolata da questo particolare regime fiscale, può insegnare normalmente senza problemi?
La risposta è affermativa, regolata però da precise regole, imposte dall’articolo 508 del DL 297/94.
Secondo tale articolo, anche chi ha Partita Iva può insegnare, a patto che:
- La professione di Avvocato non vada in conflitto con quella di insegnante;
- Le due attività vengano svolte in fasce orarie completamente diverse.
Un avvocato può insegnare nelle scuole private?
Il discorso è invece diverso per quanto riguarda l’insegnamento nelle scuole private. In questo caso, infatti, non esiste un regolamento o un articolo che ne disciplini il funzionamento. Allo stato attuale delle cose, un Avvocato può insegnare in una scuola privata senza troppi problemi, anche se si consiglia comunque una certa cautela.
Prima di iniziare l’attività di docente privato, infatti, sarebbe opportuno notificare il Dirigente dell’Istituto, così come analizzare per bene il contratto di lavoro. Essendo strutture private, infatti, i regolamenti potrebbero includere cavilli speciali, che andrebbero approfonditi prima di intraprendere l’attività di insegnamento.
Abbiamo approfondito il tema dell’insegnamento di un avvocato nelle scuole private in questo articolo:
https://academy.seodigital.it/avvocato-insegnare-scuole-private/
Cosa si insegna con la classe di concorso A46?
Come abbiamo già detto in precedenza, dunque, la Laurea in Giurisprudenza apre le porte alla classe di concorso A-46. Parliamo di una classe di concorso pertinente all’area dell’insegnamento giuridico-economica, che permette ai candidati di insegnare materie come Diritto ed Economia. Tutto ciò, dipende sempre dagli Istituti in cui si desidera insegnare.
Quanti CFU servono per insegnare Diritto?
Facendo parte della classe di concorso relativa all’area Giuridico-Economica (A46), l’insegnamento del Diritto prevede che il candidato ottenga 96 CFU, in:
- SECS P;
- SECS S;
- IUS.
Un candidato da poco Laureato in Giurisprudenza potrebbe, ad esempio, affrontare un Master A46 speciale per l’insegnamento dedicato alla classe di concorso A46, in modo tale da ottenere Ii CFU richiesti per accedere alla classe di concorso e le giuste competenze per superare i concorsi ed entrare in ruolo. Si tratta di Master speciali pensati proprio per questa classe di concorso, includendo quindi un percorso formativo completo e personale.
Chi può insegnare A46?
L’ingresso nell’area Giuridico-economica pertinente alla classe di concorso A46 è possibile a tutti i Laureati in Giurisprudenza, aspiranti docenti o professionisti del settore Giuridico, come appunto gli Avvocati.
Come accedere alla classe di concorso A46?
Qui di seguito i titoli di accesso (Laurea Specialistica) alla classe di concorso in area Giuridico-economica:
- Finanza;
- Giurisprudenza;
- Scienze dell’economia;
- Relazioni internazionali;
- Scienze della politica;
- Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali;
- Scienze economico-aziendali;
- Studi europei;
- Scienze per la cooperazione allo sviluppo;
- Statistica demografica e sociale;
- Scienze delle pubbliche amministrazioni;
- Statistica economica, finanziaria ed attuariale;
- Teoria e tecniche della formazione e dell’informazione giuridica.
Prevalutazione CFU per le classi di concorso
Ottenere il numero giusto di CFU nelle giuste aree è quindi un aspetto fondamentale per un Laureato che vuole insegnare. In questo senso, dunque, la prevalutazione CFU per le classi di concorso può essere un ottimo metodo per avere chiara la propria situazione, conoscere quanti CFU si possiedono e quali sono ancora le materie da studiare e affrontare.
Con una prevalutazione, quindi, il candidato è in grado di determinare se il proprio percorso fino a quel momento è sufficiente per l’accesso alla classe di concorso, oppure se è necessario ancora qualcosa.
Obbligatori i 24 CFU per insegnare (fase transitoria fino al 31 ottobre)
Attualmente rimangono obbligatori i 24 CFU per insegnare, o almeno fino al 31 ottobre visto la nuova riforma Bianchi.
Secondo la riforma Bianchi, il percorso tipico per un aspirante insegnante sarà laurea magistrale (triennale per ITP) + percorso abilitazione di 60 CFU (sostituiranno i 24 cfu) + concorso + anno di prova in servizio con test finale e valutazione conclusiva.
Fino al 31 ottobre 2022 i 24 cfu verranno riconosciuti visto che siamo in una fase transitoria verso la nuova riforma Bianchi, con l’impegno però di conseguire i rimanenti dopo aver superato il concorso a cattedra.
Giuseppe Titone è un giovane Copywriter e Web Content Writer. A soli 19 anni ha avviato la propria carriera nel mondo digital. Bilingue, con una spiccata passione per la tecnologia e il mondo tech, si occupa della scrittura di contenuti ottimizzati su questo blog.
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