Precari con 3 anni di servizio: il nuovo percorso
Negli ultimi giorni sono state tante le novità che sono arrivate per quanto riguarda il mondo dell’istruzione. Una di queste grandi novità è stata portata avanti proprio dal Ministro Patrizio Bianchi. Con la presentazione del nuovo piano di reclutamento per gli insegnanti, infatti, è stato disciplinato un nuovo percorso dedicato ai Precari. Con questo nuovo piano, saranno tenuti in considerazione coloro i quali abbiano svolto 3 anni di servizio negli ultimi 5 anni.
Si tratta dunque di una novità assoluta all’interno di questo campo, che porterà sicuramente a nuovi risvolti prima che la riforma venga approvata.
In questo articolo vediamo insieme le principali novità del reclutamento.
La nuova riforma e l’obiettivo per il 2024
Tutto ciò di cui discuteremo nelle righe successive proviene da una bozza ufficiale condivisa dal Ministero, la quale dovrà comunque essere presentata alla Commissione Europea. La nuova riforma sarà direttamente collegata al Pnrr, ragion per cui i contenuti della bozza stessa potrebbero variare da qui alla sua effettiva promozione.
Il Ministero propone quindi una riforma che, così come è presentata, dovrebbe essere approvata entro Giugno 2022. I contenuti della bozza propongono quindi concorsi su base annuale, cercando di fissare un obiettivo importante da raggiungere. La stessa riforma, infatti, cerca di rispondere alla domanda, imponendosi di raggiungere almeno 70.000 immissioni in ruolo entro il 2024 (data del successivo aggiornamento delle GPS).
La stessa bozza disciplina quindi due percorsi diversi, che andranno ad impattare sulla vita dei neolaureati e dei precari.
- Il primo percorso andrà infatti a gestire la nuova formazione di chi si è da poco Laureato;
- Il secondo percorso invece disciplinerà un nuovo percorso di reclutamento per i docenti precari.
Precari con 3 anni di servizio: nuovo percorso di immissione
La grande novità per il reclutamento dei docenti passa quindi dal lavoro dei precari, i quali potranno far valere i loro 3 anni di servizio negli ultimi 5 anni. Con questa nuova riforma, infatti, si aggiunge un nuovo canale di reclutamento, che andrà a favorire quei supplenti storici con almeno 36 mesi di servizio.
La bozza recita:
“La partecipazione al concorso è in ogni caso consentita a coloro che hanno svolto, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso stesso, un servizio presso le istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei cinque anni precedenti, valutati ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124“, recita la bozza di riforma del reclutamento.”
Gli insegnanti rientranti in questa categoria, di conseguenza, avranno la possibilità di partecipare ad un nuovo concorso pubblico. Questa opportunità, permetterà loro di ottenere una nuova formazione con un contratto part-time, che sarà poi concretizzato dall’ottenimento di ulteriori 30 CFU negli Atenei. Successivamente, sarà disputata una prova di abilitazione, seguita a sua volta da un anno di prova in una scuola.
Per conoscere meglio tutti i dettagli approfonditi dalla proposta del Ministro, è possibile consultare la bozza del decreto. Ricordiamo tuttavia che i dettagli potrebbero variare con il tempo, prima della conferma del decreto stesso.
Giuseppe Titone è un giovane Copywriter e Web Content Writer. A soli 19 anni ha avviato la propria carriera nel mondo digital. Bilingue, con una spiccata passione per la tecnologia e il mondo tech, si occupa della scrittura di contenuti ottimizzati su questo blog.
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