Decreto Bernini Università Telematiche: entrata in vigore da Settembre 2025
Nel mondo della formazione scolastica, uno degli elementi chiave di questi ultimi anni è stata la didattica a distanza. Nello specifico, le Università telematiche hanno costituito un grande plus per migliaia di studenti, contribuendo ad una formazione specializzata anche dalla distanza. Con il recente Decreto Bernini, dunque, la situazione comincia a subire qualche piccolo cambiamento, che prevede diverse novità per questo genere di opportunità.
L’obiettivo del decreto firmato da Anna Maria Bernini è uno: garantire un’offerta formativa di qualità a tutti gli studenti.
Ma quali sono quindi i cambiamenti apportati dal Decreto Bernini? Le differenze sono davvero così colossali?
Lo scopriamo con questo articolo.
Indice dei contenuti:
Decreto Bernini: validità e tempistiche
Prima di vedere da vicino quelle che sono le effettive novità previste da questo decreto, parliamo un attimo di tempistiche.
A quanto sembra, infatti, l’articolo 1 del Decreto ci spiega che le novità di seguito riportate saranno da applicare a partire dall’anno accademico 2025-2026, segnando un cambiamento significativo per le università telematiche italiane. Per quanto riguarda l’anno accademico in corso (2024-2025), non ci saranno invece variazioni rispetto all’attuale sistema.
Gli studenti potranno continuare a svolgere gli esami online regolarmente, fino alla sessione che include settembre e ottobre 2025.
Questo può quindi essere considerato come un vero e proprio periodo di transizione, che permetterà agli atenei di adeguarsi alle nuove richieste del Ministero per garantire comunque la classica flessibilità garantita da questo genere di offerta formativa.
Didattica interattiva e novità del Decreto Bernini
Eccoci quindi all’analisi delle effettive novità che colpiranno le Università Telematiche in primis.
Alla base dell’articolo 4 del Decreto Bernini, infatti, spicca il nuovo obbligo di frequentare almeno il 20% delle lezioni in modalità non registrata. Cosa significa? Lo studente sarà adesso obbligato a seguire almeno il 20% delle lezioni in modalità sincrona frontale a distanza.
ATTENZIONE: non parliamo di didattica in presenza, ma sempre di lezioni online svolte da casa, però trasmesse in modalità live sincrona. Questo è un punto molto importante del Decreto, in quanto riesce a mantenere sempre la tipica flessibilità delle Telematiche, garantendo contemporaneamente l’accesso ed il diritto allo studio.
Ciò offre un minimo di interazione diretta da docenti e studenti, cosa prima a rischio.
Ritorno agli esami in presenza
Un’altra importantissima novità legata alla didattica colpisce in maniera diretta gli esami.
Nell’ultimo periodo, in seguito alla situazione Covid, gli esami delle Università Telematiche sono stati tradotti interamente in modalità online. La legge Italiana, tuttavia, ha sempre previsto – anche in questo caso – gli esami in presenza.
La firma sul Decreto Bernini ha quindi invitato gli atenei a ritornare allo status quo, nuovamente con gli esami in presenza all’interno delle sedi previste. Di conseguenza, molto probabilmente si ritornerà agli esami in presenza secondo le date menzionate precedentemente, e sempre secondo le impostazioni principali seguite originariamente dai singoli atenei. Durante gli esami in presenza, dovranno essere presenti almeno due docenti della materia.
Nonostante ciò, c’è comunque da dire che anche il Ministero e gli enti predisposti riconoscono come gli esami online siano una prassi ormai assodata anche in altri Paesi Europei. Proprio per questo motivo, l’argomento non verrà totalmente dismesso, ma messo semplicemente in “standby” per il prossimo futuro.
A questo obbligo di presenza, tuttavia, sono state aggiunte due deroghe importanti, che possono permettere agli studenti di esimersi dall’obbligo. Queste riserve saranno concesse infatti a studenti con documentate patologie specifiche, o in condizioni di situazione a carattere emergenziale, come le alluvioni.
Il Decreto però introduce di fatto anche la possibilità di tenere usualmente esami a distanza sulla base delle tecnologie a disposizione, attraverso successive disposizioni ministeriali, quindi apre alla possibilità in futuro di poter sostenere gli esami online qualora le tecnologie messe a disposizione dagli Atenei siano sicure e conformanti.
Sistema di valutazione e limiti imposti dal Decreto Bernini
Tra le varie novità che vengono inserite dal Decreto Bernini, ci sono particolari punti in merito ad un nuovo sistema di valutazione ed a precisi limiti, in merito alle regolamentazioni didattiche.
La valutazione degli studenti non si limiterà più infatti a una singola prova finale in presenza. Il Decreto propone infatti un sistema un po’ più articolato, che combina diversi elementi particolari:
- Prove intermedie: saranno utili per monitorare il progresso degli studenti durante il corso;
- Partecipazione alle attività online, che include sia lezioni sincrone sia contributi asincroni;
- Prova finale in presenza, che rappresenta la conclusione del percorso valutativo.
Secondo questo nuovo sistema, quindi, l’esame finale potrebbe persino includere un numero più alto di prove. Non necessariamente, tra l’altro, tutte interamente in presenza. Questo modello punta a fornire una valutazione più completa e sfaccettata, evitando che il rendimento di uno studente sia giudicato esclusivamente da una singola prova.
Gli atenei sono già al lavoro per integrare queste novità nei loro programmi, cercando di soddisfare sia le richieste del Decreto sia le esigenze degli studenti.
Limiti e nuove regolamentazioni
Infine, attraverso questo Decreto abbiamo delle precise novità in merito alla regolamentazione didattica.
Per le facoltà scientifiche, il numero massimo di studenti per classe sarà infatti ora di 150-200, mentre per quelle umanistiche il limite sale fino a 500 studenti. A ricevere nuove regole è stato anche il rapporto docenti-studenti: per l’area scientifica, ci dovrà essere un docente ogni 150 studenti, mentre per le discipline umanistiche, uno ogni 200 studenti.
La riforma distingue chiaramente gli atenei tradizionali da quelli telematici. Mentre le università tradizionali avranno la possibilità di offrire corsi in tutte le modalità, le università online potranno proporre esclusivamente corsi principalmente o totalmente a distanza. Per i corsi misti, sarà necessaria una collaborazione con le università tradizionali.
Altro punto focale nella riforma è quello del tutoraggio.
Questi tutor non solo dovranno essere preparati nella materia, ma anche formati specificamente per la didattica online, assicurando un supporto continuo agli studenti. Il tutoraggio avverrà attraverso diversi canali di comunicazione, garantendo un’interazione costante e un aiuto mirato. Questo cambiamento segna un passo importante verso una formazione universitaria più solida e definita, che unisce la flessibilità del formato online con la necessità di rigore accademico.
Giuseppe Titone è un giovane Copywriter e Web Content Writer. A soli 19 anni ha avviato la propria carriera nel mondo digital. Bilingue, con una spiccata passione per la tecnologia e il mondo tech, si occupa della scrittura di contenuti ottimizzati su questo blog.
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