Classe di concorso A23: dove insegnare, requisiti e titoli di accesso
La conoscenza, come disse un Saggio, “non è mai abbastanza“. Non a caso, proprio il settore dell’insegnamento è quello più vasto e articolato tra quelli connessi alla conoscenza, e non solo per via delle tantissime opportunità che i candidati si ritrovano davanti. Le opzioni per diventare un insegnante di successo ci sono eccome, basta solo conoscerle e comprendere con esattezza ciò che si desidera dal proprio percorso.
Proprio in merito all’insegnamento propedeutico alla crescita personale, la classe di concorso A23 è una di quelle classi di merito su conoscenza che, soprattutto negli ultimi anni, sta ottenendo un riscontro molto interessante.
Sia grazie alla globalizzazione che ai continui fenomeni migratori che stanno rendendo l’Italia un paese poliglotta, infatti, anche nelle scuole si sta rendendo necessaria la figura dell’Insegnante A23, dedicata all’insegnamento della lingua Italiana per i discenti di lingua straniera.
In questo articolo scopriamo come funziona questa classe di concorso, i requisiti e i titoli di accesso.
Indice dei contenuti:
Classe di concorso A23: cos’è?
Partiamo innanzitutto dalle definizioni: la classe di concorso A23 è una classe di concorso didattica dedicata all’insegnamento propedeutico della lingua Italiana agli studenti stranieri, che la sfrutteranno come seconda lingua madre (L2).
Si tratta quindi di una classe di concorso regolare, come moltissime altre presenti sul nostro territorio, che ha ricevuto un enorme tasso di interesse soprattutto in seguito ai grandi fenomeni migratori degli ultimissimi anni. Grazie a questa classe di concorso, dunque, i candidati possono rientrare all’interno della categoria di insegnanti, con il dovere di illustrare le meccaniche della lingua Italiana ai cittadini di origine straniera nel nostro Paese.
Com’è possibile comprendere, dunque, questa è una strada che si è concretizzata piuttosto di recente rispetto alle altre classi di concorso, ma che tuttavia ha conferito una possibilità di accesso all’insegnamento anche ad alcune tipologie di Laurea che prima non erano effettivamente “da insegnamento”.
Una nuova strada, dunque, sbloccabile attraverso un percorso preciso.
Chi può insegnare Italiano agli stranieri?
Sotto un punto di vista generale, l’insegnamento della lingua Italiana agli stranieri è una possibilità che viene concessa ad un’ampia fetta di candidati, i quali devono tuttavia rispondere a dei requisiti di base fondamentale. Se, nei contesti privati, e solo in specifici casi, ci si può accontentare anche di un diploma di scuola media superiore con formazione specifica, all’interno dei contesti di insegnamento pubblico le richieste sono ben diverse.
Chi può insegnare italiano agli stranieri, quindi?
Parliamo ovviamente di utenti esclusivamente Laureati in ambito umanistico (percorso Magistrale), ed in possesso di un titolo di specializzazione in Italiano L2, sempre specificati all’interno del DM. 92/2016.
Chi rientra all’interno di queste categorie, dunque, può accedere alla classe di concorso A23: approfondiremo meglio tutti i dettagli nei paragrafi seguenti.
Classe di concorso A23: dove si può insegnare?
Ovviamente, trattandosi di una classe di concorso regolare come moltissime altre, ci si aspetterebbe di poter insegnare nelle normalissime scuole pubbliche disseminate per tutto il territorio Italiano.
Com’è facile immaginare, tuttavia, questo specifico percorso di apprendimento riguarda solo una precisa fetta della popolazione, che dunque richiede un percorso a sé stante seppur molto simile a quello tradizionale assimilato nelle scuole.
Chi ha dunque il ruolo di insegnante con classe di concorso A23, dove può insegnare?
Nello specifico, l’insegnante di Italiano per stranieri viene spesso inserito all’interno dei contesti CPIA, ossia Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti. Si tratta di centri studio specializzati, che mettono in piedi dei veri e propri percorsi di apprendimento per l’istruzione della lingua Italiana agli stranieri regolarmente registrati nel nostro Paese. Questo proposito viene seguito con dei percorsi di alfabetizzazione specifici, affiancati a percorsi di studio di secondo livello in Ambito Tecnico Professionale o Artistico.
A queste opportunità (che sono chiaramente quelle più specializzate in questo ambito), si sommano anche gli impieghi presso le Università e le Scuole Private.
Classe di Concorso A23: requisiti e titoli di accesso
Uno dei grandi punti di interesse, quando si parla di classe di concorso A23, riguarda proprio i requisiti ed i titoli di accesso. Si tratta di informazioni di carattere fondamentale, che definiscono il percorso necessario al fine di raggiungere il proprio obiettivo di insegnare Italiano agli stranieri. Come anticipato, i requisiti di accesso alla A23 riguardano principalmente l’acquisizione di un titolo di Laurea, che permette di accedere al concorso.
Un candidato ha accesso alla classe di concorso A23 conseguendo una Laurea (Nuovo Ordinamento) in uno dei seguenti percorsi:
- Antropologia culturale ed Etnologia LM 1;
- Archeologia LM 2;
- Archivistica e biblioteconomia LM 5;
- Conservazione dei beni architettonici e ambientali LM 10;
- Conservazione e restauro dei beni culturali LM 11;
- Filologia moderna LM 14;
- Filologia, letterature e storia dell’antichità LM 15;
- Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale LM 38;
- Linguistica LM 39;
- Metodologie informatiche per le discipline umanistiche LM 43;
- Scienze geografiche LM 80;
- Scienze storiche LM 84;
- Storia dell’arte LM 89.
Queste specifiche Lauree devono poi essere corredate di crediti formativi precisi, per i settori:
- L-FIL-LET,
- L-LIN,
- M-GGR,
- L-ANT,
- M-STO.
I requisiti di accesso proseguono poi con l’illustrazione diretta di quelle che sono le Lauree del Vecchio ordinamento, le Lauree Specialistiche e quelle Magistrali che sono valide per l’accesso al concorso per la classe A23:
Lauree Vecchio ordinamento:
- Lettere;
- Materie letterarie;
- Lingue e letterature straniere;
- Lingua e cultura italiana.
Lauree Specialistiche (DM 22/05):
- LS 16 Filologia moderna;
- LS 40 Lingua e cultura italiana;
- LS 43 Lingue straniere per la comunicazione internazionale;
- LS 44 Linguistica.
Lauree Magistrali:
- LM 14 Filologia moderna;
- LM 38 Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale;
- LM 39 Linguistica;
- LM 85 bis Scienze della formazione primaria.
Abilitazione alla Classe di Concorso A023
L’abilitazione per la Classe di Concorso A023 è aperta a coloro che, muniti di uno dei requisiti elencati in precedenza, detengono titoli di specializzazione in italiano L2, riconosciuti da un decreto specifico del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
I diplomi accademici sono considerati come requisiti di ammissione ai percorsi di abilitazione, purché il requisito di accesso includa i corsi annuali (o due semestrali) di: lingua e letteratura italiana, linguistica generale, lingua o letteratura latina, storia, geografia, glottologia; glottodidattica; didattica della lingua italiana; o un minimo di 72 crediti nei settori disciplinari scientifici L-FIL-LET, L-LIN, M-GGR, L-ANT e M-STO, composto da: 12 L-LIN/01; 12 L-LIN/02; 12 L-FIL-LET/12; e almeno 6 L-FIL-LET/10, 12 L-FIL-LET/04, 6 M-GGR/01, 6 tra L-ANT/02 o 03, M-STO/01 o 02 o 04.
Inoltre, l’abilitazione nelle classi A43, A50, A51 e A52, A45 e A46 del precedente ordinamento è un ulteriore requisito di accesso al concorso, purché combinata con il suddetto titolo di specializzazione e purché il requisito di accesso includa i seguenti CFU: 12 L-LIN/01; 12 L/LIN/02; 12 L-FIL-LET/12 o un corso annuale o due semestrali nelle discipline seguenti: glottologia o linguistica generale; glottodidattica; didattica della lingua italiana.
L’insegnamento nei laboratori di italiano L2 nelle scuole dell’infanzia e primarie è riservato a insegnanti dotati di un titolo di abilitazione appropriato, ottenuto tramite la LM-85 bis, del titolo di specializzazione e dei seguenti CFU: 12 L-LIN/01; 12 L/LIN/02; 12 L-FIL-LET/12.
Infine, vengono delineate le direzioni di studio.
Scuole secondarie di primo e secondo grado, percorsi educativi per adulti
- Italiano L2 Scuole dell’infanzia e primarie
- Laboratori di Italiano L2
QUI è presente la Tabella A nella sua versione finale.
Quanto guadagna un insegnante di lingua italiana per stranieri?
Infine, l’ultima informazione di rilievo che potrebbe avere una qualche tipologia di interesse per determinati candidati, riguarda proprio lo stipendio di un insegnante di Italiano per Stranieri.
Effettivamente, l’ammontare specifico dei guadagni dei vari insegnanti dipende dal contratto e dall’ente presso il quale questo è stato firmato. Generalmente, quando si sigla un contratto con una scuola privata o un CPIA, si parla sempre di contratto di collaborazione. La remunerazione varia dunque anche in base all’ammontare di ore totale, ma non si parla mai di uno stipendio al di sopra dei 900/1000€, anche se dipende dalla situazione.
Il discorso può cambiare quando si parla di assunzione in un’Università o in una scuola pubblica, dove lo stipendio per questa figura professionale parte da un minimo sindacale di 1150€.
TITOLO DI SPECIALIZZAZIONE IN ITALIANO L2 – CORSO ED ESAMI ONLINE
Giuseppe Titone è un giovane Copywriter e Web Content Writer. A soli 19 anni ha avviato la propria carriera nel mondo digital. Bilingue, con una spiccata passione per la tecnologia e il mondo tech, si occupa della scrittura di contenuti ottimizzati su questo blog.
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